Osteopatia e coliche neonatali

Sempre più genitori si rivolgono all’osteopatia per disturbi che insorgono già nei primi giorni di vita dei loro bambini.

Circa il 10% dei neonati soffrono di coliche che li portano a piangere in modo smisurato, ciò provoca sicuramente uno stress sia al neonato  sia ai genitori che, impotenti, si ritrovano a perdere il sonno intenti a dare conforto e aiuto ai loro piccoli.

Qui l’osteopata può dare delle risposte, soprattutto quando il pediatra non riscontra problematiche di natura patologica ma effettua diagnosi con presenza di coliche e quando ai genitori viene detta la famosa frase “con il tempo passerà, abbiate pazienza”.

Capiamo meglio cosa sono le coliche neonatali: di solito l’esordio della crisi di pianto è in serata o durante la notte, soprattutto se il bambino viene allattato con il biberon e sempre più o meno al solito orario, facendo passare notti insonni a tutta la famiglia per il pianto inconsolabile del piccolo.

Il periodo di insorgenza va dalla 4°-5° settimana di vita fino ai 3-5 mesi per poi cessare. Il sintomo che purtroppo i genitori dei bimbi che ne soffrono conoscono molto bene è pianto inconsolabile, che esordisce senza una causa apparente, con il bimbo che può diventare bianco o cianotico mentre stringe i pugni e flette le gambe sull’addome, non trovando sollievo né col ciuccio, né col seno della mamma. I bambini in genere si calmano con l’emissione di gas che distende l’addome.

Alla diagnosi di colica gassosa si arriva dopo visita pediatrica, importante per l’esclusione di altre cause. Bisogna pensare a questo problema se il bimbo, sano e ben nutrito, presenta pianto per 3 ore al giorno, per 3 giorni a settimana per almeno 3 settimane (Regola del 3 del dottor Wessel).

La coliche gassose non sono una patologia, quindi non interferiscono con la naturale crescita del neonato. Il dolore provocato dalla colica, avviene a causa della rapida distensione della parete intestinale dovuto al transito di bolle d’aria. Ciò determina nel neonato:

-agitazione

-chiusura delle mani a pugni stretti

-arrossamento del viso

-inarca la schiena

-alza le gambe

Le cause di tale disturbo in medicina sono ancora incerte, ma attraverso degli studi, si sono avanzate diverse ipotesi:

fattori allergenici (allergia al latte materno o artificiale)

deglutizione eccessiva di aria dovuta a problematiche di coordinazione della suzione o alla troppa voracità  del neonato nel prendere in latte.

– ansia dei genitori 

Cosa può fare l’osteopata?

Valutata la condizione di salute del neonato e diagnosticate le coliche da parte del pediatra, l’osteopata si avvarrà di valutare attraverso tecniche cranio-sacrali e strutturali e quindi il cranio e la colonna del bambino, al fine di intervenire sul sistema neuro-vegetativo.

L’approccio delicato sul cranio, consentirà di individuare eventuali disfunzioni craniche che possono manifestarsi a causa del parto o per il mal posizionamento del feto durante la vita intrauterina.

L’attenzione verrà concentrata da parte dell’osteopata sul cranio in modo da poter intervenire su delle zone specifiche dove passano dei nervi cranici deputati all’innervazione del sistema gastrointestinale e della coordinazione della suzione (ad esempio il nervo vago) oltre che rilassare il neonato. Queste manovre dolci aiuteranno a decomprimere la zona e di conseguenza il nervo craniale corrispondente, interrompendo l’informazione nocicettiva data in questo caso all’intestino.

L’altra zona di valutazione sarà la colonna del neonato e in maniera specifica:

– il complesso articolare OAE (occipito-atlante epistrofeo) che dà passaggio al nervo vago;

– le vertebre di transizione del tratto dorsale e dorso-lombare per l’innervazione dell’intestino (colon e intestino tenue). L’osteopata effettua in questa zona delle manovre di inibizione con digitopressioni e di stimolazione con manovre di mobilizzazione articolare.

Palpazione e massaggio osteopatico addominale per il rilasciamento delle pareti viscerali, stimolando e facilitando il passaggio dell’aria intestinale e il transito delle feci.

I trattamenti hanno cadenza settimanale per le prime 2 settimane. Nella seconda fase di stabilizzazione una volta ogni quindici giorni; nella fase di mantenimento una volta al mesi fino a riduzione o scomparsa del sintomo. 

Spesso, l’osteopata, tratta nella stessa seduta il neonato prono sul grembo della madre distesa a sua volta sul lettino. Questa metodica ha la funzione di creare maggior sinergia tra la neo-mamma e il neonato con  molteplici emozioni (contatto, calore, battito cardiaco, respirazione) che l’osteopata, durante il trattamento, stimola e gestisce.

Questa bellissima metodica favorisce la riduzione dello stress emotivo della madre e di conseguenza il rilassamento del piccolo.   

Non ultima, durante il trattamento Osteopatico, è  fondamentale la partecipazione attiva dei genitori a cui verrà insegnato a massaggiare il proprio bambino a livello addominale,  favorendo così un relax delle pareti addominali, andando a rendere più fisiologico il passaggio di aria e feci.

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