La prima visita

La prima visita osteopatica dura circa un’ora e si compone di quattro fasi: anamnesi, test ed esami, diagnosi osteopatica e trattamento.

1. Anamnesi

Indaga il dolore riferito e la sua origine nonché la progressione e la natura dei sintomi riportati. Queste informazioni sono riportate in una scheda-paziente in cui si annotano tra gli altri anche i dati sulla storia medica, sulla professione e sulle abitudini di vita ed alimentari.

2. Test ed esami

In questa fase l’osteopata effettua test sulle articolazioni e sui tessuti, al fine di arrivare ad una corretta valutazione. Si valuta, nello specifico, la mobilità articolare e muscolare con test attivi e passivi nonché viscerali attraverso movimenti delicati. Potrebbe essere necessario togliere i propri capi di abbigliamento per l’esame ed il trattamento, quindi si consiglia di indossare biancheria intima con la quale ci si sente a proprio agio.

3. Diagnosi osteopatica

Sulla base dell’anamnesi iniziale e dei risultati dei test effettuati, viene formulata una diagnosi osteopatica e sviluppato un piano di trattamento. Tali risultati verranno esposti al paziente e si procederà al primo trattamento. Se per qualsiasi motivo il trattamento osteopatico risulti inopportuno, si farà riferimento al medico curante o ad altri specialisti per ulteriori consultazioni.

4. Trattamento

Lo scopo del trattamento osteopatico è quello di alleviare il dolore e altri sintomi. Questo consiste in terapie manuali e manipolazioni che utilizzano varie tecniche mirate ad allentare e, se possibile, annullare le rigidità presenti nei vari distretti corporei.

Gli appuntamenti successivi avranno una durata di circa 45 minuti.

Sono vari i fattori che entrano in gioco in un trattamento, inclusa la presenza di traumi precedenti, altre malattie in atto, costumi alimentari, costituzione genetica e soprattutto stress emozionali.

Pertanto per un successo terapeutico è spesso necessario un ciclo di trattamenti che verrà concordato col paziente, il quale sarà tenuto, pertanto, a seguire le indicazioni date dall’osteopata durante le sue attività quotidiane al di fuori dello studio. Tali indicazioni constano, di solito, in esercizi di attività motoria come allungamento, potenziamento o di respirazione.

È importante che il paziente diventi autosufficiente e responsabile del suo benessere già dopo il primo trattamento.
Lo scopo è quello di favorire le reazioni normali dell’organismo, favorire cioè le nostre possibilità di “autoguarigione” e di autoriparazione. La natura è nello stesso tempo il medico e il farmacista di se stessa. Fino a quando è possibile ripristinare lo stato di salute originario, le patologie di qualunque natura esse siano, sono di competenza dell’osteopata.